Ma occorre anche regolamentarne l'impiego per limitarne lo sfruttamento selvaggio
A fronte di una carenza di medici ospedalieri drammatica, l'ipotesi di impiegare gli specializzandi per sopperire alle carenze di specialisti potrebbe offrire "una seria regolamentazione nazionale" e "cessare l'attuale sfruttamento selvaggio". Questo il contenuto di un documento dettagliato inviato dal presidente del sindacato degli anestesisti rianimatori Aaroi-Emac, Alessandro Vergallo, al Ministro della Salute Giulia Grillo in cui si dice "disponibile a collaborare".
L'ipotesi di impiegare gli Specializzandi in Formazione Specialistica Post-Laurea (MIF) negli ospedali per le attività professionali sui pazienti, al fine di sopperire alle carenze di Medici Specialisti - si sottolinea - non è quello che il sindacato da tempo chiede. Tuttavia, nel caso in cui le Istituzioni intendano perseguire questa strada, il sindacato "non intende attuare una sterile e controproducente azione di ostacolo, anche perché in non pochi ospedali, in modo più o meno occulto, già avviene".
Pertanto, "una seria regolamentazione nazionale in proposito, concordata anche a livello contrattuale con le organizzazioni sindacali di riferimento, non farebbe altro che offrire la possibilità di cessare quello che oggi è solo uno sfruttamento selvaggio". Tale impiego però dovrebbe avvenire attraverso un'assunzione contrattualizzata, per una finestra temporale limitata e nell'ambito di un riordino dell'intera organizzazione ospedaliera. Riordino che, si legge nel documento, dovrebbe prevedere, anche l'aumento dei posti di formazione specialistica, la stabilizzazione dei precari e l'assunzione di tutti gli specialisti già disponibili.
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